piatto che si consuma tipicamente a Venezia durante la festa del Redentore che si festeggia la terza domenica di Luglio.
D’estate è un piatto comodo perché va preparato con anticipo e consumato freddo, la ricetta classica prevederebbe l’aggiunta di pinoli e uvetta sultanina, ma secondo me è buona anche senza.
Pulire le sarde staccando la testa e togliendo le interiora, il tutto sotto l’acqua corrente,
asciugarle con della carta assorbente ed infarinarle.
Friggerle in olio poco profondo quindi toglierle dal fuoco, metterle ad asciugare su carta assorbente e salarle senza esagerare.
Affettare le cipolle, farle insaporire in una padella con un po’ d’olio a fuoco lento,
quando sono appassite, aggiungere un po’ d’aceto e lasciarlo sobbollire a fiamma bassa per qualche minuto.
Stendere sul fondo di una pirofila uno strato di cipolle, poi le sarde e ricoprire con altre cipolle, continuando così, a strati, fino alla fine degli ingredienti.
Sigillare la pirofila con della pellicola per alimenti e metterla in frigo per almeno 24-48 ore.
Questi sono degli sgombretti fatti allo stesso modo.
9 commenti:
prima di leggere in fondo che avesse pubblicato questo post ero sicura che lo avesse pubblicato Paolo! Non so se a voi capita ma ci sono dei piatti che per me sono proprio da uomini e altri che sono proprio femminili! buonissime le sarde in saor!! noi in questo modo ci facciamo anche il tonnetto!!
Ecco. Queste le copio e incollo che così non le ho mai fatte ma le voglio preparare da un po'
gnam!
k
*giovanna
hai proprio ragione, spesso sfogliando qualche giornale dove io non ho trovato niente di interessante lui mi dice -Bello, hai visto quante cose carine?
O viceversa. :)
*K
Prova, sono veramente buone!
Non ho mai preparato le sardine cosi. Poi mi ci provo, mi sembrano buonissime.
Buone le sarde in saor,come K copio e incollo anche io!!!! :)
Brava Micky...
* Giovanna
Bella idea quella dei tonnetti,
ti consiglio anche gli sgombretti quelli piccolini se li trovi, a me sono piaciuti più delle sarde.
uh che tuffo nel passato...la mia nonna le preparava spesso perchè a lei piacevano tantissimo e ho ancora vivo nel naso il profumo della marinatura nell'aceto...lei poi abbondava per cui era particolarmente persistente! Io le sarde non abbiamo mai avuto un rapporto tanto stretto per cui vedevo lei il nonno e anche la mamma che le finivano velocemente ma non sono mai riusciti a farmele nemmeno assaggiare per quanto poi fossi curiosa di vedere il risultato da tutti i passaggi della ricetta!
Buonissime!
da noi si fanno spesso le aole, pesciolini d'acqua dolce che in dialetto chiamiamo....
...mettete a letto i bambini...
"pès putana".
c'è una filastrocca veneta che celebra le sarde in saor e la loro capacità di lunga conservazione....
"So nato a Venexia, go el pare pescaor, par quindese giorni se magna saor, famme un piasser: cambia mestier"!
(Sono nato a Venezia, ho il padre pescatore, per quindici giorni mangiamo saor, fammi il piacere, cambia mestiere!)
:D
F
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